Tecnologie di comunicazione che ci permettono di vivere meglio nel tempo
Tecnologie di comunicazione sempre più diversificate nel tempo. Dai primi esperimenti con le onde radio a forme di trasmissione dati sempre più evolute, sono proprio le tecnologie di comunicazione a permetterci di lavorare, vivere e sopravvivere. Anche nelle situazioni più di emergenza, come stiamo scoprendo in questi giorni.
È grazie alle tecnologie di comunicazione odierne, infatti, che oggi riusciamo a rimanere in contatto con il mondo, più informati e più attivi che mai.
Tecnologie di comunicazione: oggi e domani
Computer e dispositivi mobili ci permettono di comunicare sempre meglio, ovunque e con chiunque. Le tecnologie di comunicazione sono diventate estremamente intelligenti ma anche polifunzionali. Ad esempio, possiamo ascoltare la radio con uno smartphone, guardare un programma televisivo da un tablet, navigare sul web con la televisione.
I lavoratori in mobilità hanno dispositivi mobili così evoluti da poter leggere i codici a barre o i tag RFID/NFC, inoltrare mail o telefonare, accedendo al magazzino o a qualsiasi database centralizzato per scambiare dati e informazioni. È in questo modo che gli operatori sul campo garantiscono i servizi legati alla logistica, alla sanità, alle attività di controllo e manutentive. La loro dotazione tecnologica rappresenta lo stato dell’arte della comunicazione: è possibile stampare scontrini, etichette o altri supporti cartacei utilizzando stampanti mobile di nuova generazione che si collegano in cloud e permettono di risolvere anche la comunicazione cartacea dell’ultimo miglio.
Dal core all’edge, la Internet of Things è un’intelligenza della comunicazione che trascende le persone, cortocircuitando cose, mezzi, animali e piante, grazie a tecnologie di trasmissione dei dati sempre più veloci e performanti. Ma, se siamo arrivati a questo punto, lo dobbiamo a un passato ricco di storia. Tenenga lo sa bene ed è per questo che ha deciso di dedicare un post tutto speciale a chi ha consacrato la sua vita alle tecnologie trasmissive.
Museo Pelagalli: una collezione TLC inestimabile
A custodire pezzi unici che costellano l’intera storia delle tecnologie di comunicazione è il museo Pelagalli, in via Col di Lana 7-N a Bologna. Dalla storia della radio a quella della fonografia, dalla storia della telefonia al cinema, dalla televisione all’informatica, le collezioni ospitano anche rarissimi pezzi raccolti con dovizia da Giovanni Pelagalli, nerd ante litteram e oggi vate delle tecnologie di comunicazione. È stato lui che, in tempi non sospetti, sin da bambino ha trasformato la sua passione per fili, pile, trasformatori e circuiti radioelettrici in un progetto di vita: prima come dipendente e poi come imprenditore con la passione del collezionismo.
Dal 1952 ad oggi Pelagalli ha cercato, raccolto e catalogato centinaia di dispositivi di comunicazione dal valore inestimabile. Non a caso, per l’unicità delle sue collezioni il museo dal 2007 è stato riconosciuto Patrimonio UNESCO della Cultura. Oltre 2000 i dispositivi esposti, che testimoniano l’evoluzione di tutte le tecnologie di comunicazione dal 1760 al secondo millennio.
Una storia fatta di Mille voci e Mille suoni
In questi giorni di clausura, vi invitiamo ad aprire una finestra on line per curiosare sul sito e vedere come Pelagalli ha dato forma a un progetto intitolato “Mille voce e Mille suoni”. Scoprirete un itinerario affascinante, organizzato per aree tematiche:
Radio: dai dispositivi per sperimentare i fenomeni collegati a elettrostatica ed elettrodinamica alle progressive soluzioni di radiotelegrafia e radiofonia.
dai dispositivi per sperimentare i fenomeni collegati a elettrostatica ed elettrodinamica alle progressive soluzioni di radiotelegrafia e radiofonia. Fonografia: l’esperienza di sentire la voce incisa su un cilindro di carta stagnola, fonografi e dittafoni a rullo di cera, grammofoni a disco con stupende trombe in metallo, in cristallo, in legno, intagliate, multicolori…
l’esperienza di sentire la voce incisa su un cilindro di carta stagnola, fonografi e dittafoni a rullo di cera, grammofoni a disco con stupende trombe in metallo, in cristallo, in legno, intagliate, multicolori… Macchine musicali: una vasta raccolta di strumenti antichi come orchestrion, organi a cilindro, carillon, automi, organetti di barberia, piano melodico e pianole.
una vasta raccolta di strumenti antichi come orchestrion, organi a cilindro, carillon, automi, organetti di barberia, piano melodico e pianole. Cinematografia: dalle prime lanterne magiche utilizzate a metà ‘800 ai proiettori per il cinema muto dell’inizio secolo, per includere cineproiettori sonori degli anni ’30 e ’40, nonché le prime macchine da ripresa e proiezione.
dalle prime lanterne magiche utilizzate a metà ‘800 ai proiettori per il cinema muto dell’inizio secolo, per includere cineproiettori sonori degli anni ’30 e ’40, nonché le prime macchine da ripresa e proiezione. Telefono: dal telefono di Meucci del 1871 ai telefoni in legno con manovella di fine ‘800 e inizio ‘900, per arrivare ai primi telefoni satellitari di fine anni ’70 e, a seguire, l’evoluzione della telefonia mobile.
dal telefono di Meucci del 1871 ai telefoni in legno con manovella di fine ‘800 e inizio ‘900, per arrivare ai primi telefoni satellitari di fine anni ’70 e, a seguire, l’evoluzione della telefonia mobile. Televisione: Dalla lampada Raytheon per la Radiovisione meccanica del 1928 ai primi TV BN elettronici con immagine riflessa del 1935, la TV in Italia dal 1954, la TV sperimentale a colori con schermo tondo, la TV di “Lascia o Raddoppia?” e le filmografie.
Dalla lampada Raytheon per la Radiovisione meccanica del 1928 ai primi TV BN elettronici con immagine riflessa del 1935, la TV in Italia dal 1954, la TV sperimentale a colori con schermo tondo, la TV di “Lascia o Raddoppia?” e le filmografie. Computer: dal regolo calcolatore di Quintino Sella (1850) alle prime tastiere con unità di memoria a cassetta fine anni ’70. E, poi, calcolatori meccanici con tastiera estesa anni ’30 – ’40, i primi personal fino ai computer di ultima generazione!
L’esposizione, permanente, si estende su una superficie di 600 mq, con uno sviluppo espositivo di oltre 2000 metri. A farvi da guida sarà proprio Giovanni Pelagalli che, esperto di tecnologie di comunicazione, vi permetterà di conoscere un tesoro di conoscenze, sconosciute ai più.
Guarda anche il videomessaggio di Pelagalli che in questo periodo di pandemia, ha voluto mandare a tutti i visitatori costretti a rimandare il loro tour:
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