I mezzi di comunicazione

I mezzi di comunicazione

La prima vera pietra miliare della storia della comunicazione umana si ha circa 3000 anni fa quando l'uomo inventa la scrittura e l'alfabeto moderno: la comunicazione passa da orale a scritta, non più Omero che tramanda l'Odissea e l'Iliade a voce, ma la scrittura, che rappresenta una forma inesauribile di immagazzinamento delle informazioni. Si attua la prima democratizzazione del sapere che non è più patrimonio dei ristretti cenacoli che hanno la possibilità di ascoltare la voce del maestro.

Occorre aspettare circa 2500 anni per avere la seconda pietra miliare della comunicazione umana, cioè quando 500 anni fa circa nasce la stampa a caratteri mobili.

Guttemberg nel suo laboratorio di Magonza stampa la prima Bibbia: esplode la comunicazione che non è più appannaggio solo dei pochi in possesso dei testi diligentemente copiati dai monaci dei conventi. Si attua la seconda importante democratizzazione del sapere che porta, ad esempio, ad una rapida diffusione delle idee illuministe.

Duemilacinquecento anni tra la prima importante pietra miliare della storia della comunicazione umana e la seconda.

Passano solamente 400 anni tra l’invenzione della stampa e la nascita del telefono e della radio circa 100 anni fa.

Dal quel momento l'accelerazione delle scoperte tecnologiche è strabiliante.

Sessanta anni fa nasce la televisione, 50 anni fa nasce il transistor, 25 anni fa nascono le comunicazioni via satellite, nasce il microprocessore, nascono le fibre ottiche.

Negli ultimi venti anni si sviluppa il personal computer, con l’influenza sulla vita domestica e di lavoro che tutti conosciamo; si sviluppa il disco ottico, che si propone come sostituzione di enciclopedie e testi; esplode il numero dei telefoni cellulari; esplode il fenomeno Internet.

Oggi siamo alle soglie della società dell’informazione multimediale interattiva in cui sempre più i” bit” sostituiranno gli “atomi” ed in cui la vera ricchezza sarà possedere e trasmettere l’ “informazione”.

Quale sarà dunque il futuro? Certamente è difficile prevederlo.

Solo per parlare di computer: è noto che, maggiore è il numero dei transistor che costituiscono il processore di silicio del computer, e maggiore è la capacità di calcolo. Negli anni '70 si l'Intel 4004 aveva 2300 transistor. Mantenendo l'attuale ritmo evolutivo, un raddoppio circa ogni anno, sarà possibile arrivare intorno al 2020 a 100 milioni di transistor e componenti elementari di dimensioni inferiori a 50 nanometri, cioè 50 miliardesimi di metro. A queste dimensioni si verificheranno fenomeni di meccanica quantistica e tra questi l’“effetto tunnel”: l’interruttore “aperto” potrebbe far passare comunque un po’ di corrente. Il silicio sarà probabilmente abbandonato. Sono già allo studio molecole organiche che possano comportarsi come “interruttori”: si raggiungono così dimensioni di pochi nanometri che permetteranno di avere su un singolo “chip“ miliardi di elementi. Avremo computer microscopici inseriti dovunque: sotto la pelle, per controllare la nostra salute; nei prodotti dei supermercati, per il pagamento automatico tramite Internet; nelle auto, per conoscere esattamente la località in cui ci troviamo tramite sistemi satellitari del tipo GPS (global positioning systems), prenotare l’albergo più vicino e guidare l’auto fino all’albergo.

Con l’evoluzione delle fibre ottiche, inoltre (già oggi le fibre possono trasmettere fino a 10 Gbit/s: in un piccolo filo di vetro delle dimensioni poco più grandi di un capello si possono trasmettere fino a 10 miliardi di informazioni al secondo), non vi saranno limiti per le capacità trasmissive. L’utente potrà “scaricare” immagini e filmati quasi istantaneamente evitando le lunghe fastidiose attese di oggi di fronte agli schermi dei nostri computer.

A fronte di questo scenario quale sarà il futuro, quindi? Per intuire la difficoltà della risposta è illuminante vedere come si collocano questi ultimi cento anni nella storia del progresso della comunicazione umana e quale è stato il processo di accelerazione della tecnologia che ha portato alle soglie della società dell'informazione.