Lavorare nelle Telecomunicazioni: come funziona, opportunità di carriera

Scopri cosa vuol dire lavorare nel settore delle telecomunicazioni, quali sono le principali aziende, le opportunità offerte, lo stipendio medio e quali sono le competenze richieste a studenti e giovani laureati.

E’ un’industria grande e complessa quella delle telecomunicazioni e proprio per questo non è semplice orientarsi nelle opportunità lavorative che offre. Anzitutto, è normale pensare subito a brand come Vodafone, Tim, 3, Huawei nell’associare il comparto alle aziende del settore, ma è un errore ridurre solo al mondo della telefonia l’enorme bagaglio di competenze e innovazione che oggi permette di scambiare informazioni di ogni tipo.

Anche se appartiene alla stessa industry delle ICT, la tecnologia dell’informazione è un settore ancora più ampio che riguarda “l’uso di qualsiasi computer, sistema di archiviazione, di networking e altri dispositivi fisici, infrastrutture e processi per creare, elaborare, archiviare, proteggere e scambiare dati elettronici in ogni formato”

Qui a tutored abbiamo un punto di vista privilegiato sui trend del mercato del lavoro, grazie al nostro network che comprende oltre 50 tra imprese e multinazionali che operano in molte industry specifiche. E quella IT e ICT sono le aree che oggi stanno subendo profondi cambiamenti che si riflettono anche sui profili ricercati.

Lavorare nelle Telecomunicazioni significa avere a che fare con:

- Tecnologie informatiche, compresi i software e i sistemi di operativi per telefoni e portatili e lo sviluppo di applicativi (li stessi forniti da colossi come IBM, Microsoft, Apple o da aziende italiane meno popolari ma altrettanto radicate come Vetrya);

- Telecomunicazioni e infrastrutture per la connessione di rete e telefonica (es. pensiamo agli operatori come Telecom, e ai fornitori di servizi che si appoggiano alle reti come quelle di Wind-3, Vodafone, ancora Tim ecc…);

- Connessione Internet per lo scambio dati, con sistemi sempre più evoluti come la rete 5G per uno scambio ultraveloce di informazioni o la creazione di server farm per il salvataggio e lo smistamento dei dati (leader di mercato nel settore, ad esempio, è la cinese Huawei);

- Intelligenza artificiale e cloud computing, quindi l’insieme delle competenze e delle tecnologie che, appoggiandosi anche alle infrastrutture ICT e IT, automatizzano i processi un tempo svolti manualmente (Amazon Web Services, ad esempio, opera anche in questo settore, ma anche Google, Facebook ecc..).

- Cybersecurity, perché è chiaro che oggi lo scambio di dati e informazioni non possa prescindere dal tema della sicurezza delle trasmissioni e delle transazioni (pensate alle banche o ai dati sanitari);

- Industria 4.0, ovvero l’insieme delle tecnologie per la digitalizzazione della produzioni manifatturiere - e non solo - e che richiedono competenze nella gestione e manutenzione dei software che programmano operazioni di fabbrica;

- Sistemi di emergenza, come le tecnologie che permettono di comunicare in condizioni critiche e di sos alle forze dell’ordine, alla croce rossa o ai gruppi di intervento in montagna e al mare o per la segnalazione di dati in casi di eventi naturali e di monitoraggio del territorio (terremoti, alluvioni, incendi e dissesti idrogeologici).

Sono soprattutto l’intelligenza artificiale, il machine learning, il cloud computing - ovvero la capacità di elaborare dati e informazioni non su un device ma in rete - i settori che in questo momento stanno ricevendo investimenti e una forte spinta innovativa specie da aziende del comparto hi-tech come Google, Facebook, Tesla, Amazon.

I profili più ricercati nel settore delle telecomunicazioni

In questo grande universo tecnologico si sta però verificando un mismatch tra le esigenze delle aziende e le competenze possedute dai neolaureati o da chi ha una formazione tecnica. Mancano cioè ingegneri “puri” delle telecomunicazioni non solo capaci di progettare sistemi di trasmissione, anche hardware, ma di conoscere anche la “meccanica” e i vecchi modelli di comunicazione: soprattutti in Italia dove il vecchio convive con il nuovo.

Le competenze per lavorare nel settore delle Telecomunicazioni sono:

- Progettazione di apparecchiature e sistemi per il settore Telco, che va dall’architettura degli apparecchi hardware ai software che gestiscono la trasmissione fino alle infrastrutture su cui quelle comunicazioni viaggeranno (quindi linee telefoniche, ma anche Internet come quelle che sfruttano il segnale radio ideata da Linkem);

- Trasmissione e conversione di segnali multimediali, ovvero come far arrivare una foto, un intero database, un audio o un video da un apparecchio a un altro, da un supporto a un altro (pensate anche solo al mondo satellitare e al comparto aerospaziale);

- Gestione reti Internet e supporto tecnico nello sviluppo di sistemi di connessione (Fastweb, Vodafone, Tim hanno divisioni dedicate solo a questo comparto);

- Manutenzione, installazione e testing dei sistemi di trasmissione, competenze meno “romantiche” ma ricercate come il pane dalle aziende che hanno bisogno di persone fisicamente sul campo in grado di seguire le installazioni dei sistemi (dai decoder alle linee telefoniche);

- Data Science, Big Data e Cloud poiché una parte importante della progettazione delle reti di comunicazione oggi non può prescindere dalla trasmissione efficiente di una enorme quantità di dati e informazioni (Università come quella di Pisa hanno percorsi specifici per la data warehousing e il data management);

- Gestione firmware, ovvero dei sistemi elettronici che governano impianti industriali, linee produttive, sistemi di fornitura delle utilities (dagli acquedotti al gas all’elettricità si tratta di una competenza molto ricercata da player come Eni, Enel e simili).

A tutto 5g

Inutile ignorare l’enorme mole di investimenti che il settore sta impegnando nella connessione ultraveloce e che avrà conseguenze enormi sul comparto Telco. Questa tecnologia permette di scambiare in tempo quasi reale informazioni.

Ciò vuol dire ad esempio che i sensori di un treno potranno inviare dati sullo stato di salute del convoglio durante il viaggio perché siano elaborati live. Significa quindi ridurre il tempo di tra l’invio l’elaborazione della diagnostica e le azioni di intervento. Un’innovazione che porta l’Internet of Things (IoT) a un livello mai conosciuto prima, ma anche che occorreranno profili in grado di gestire le telecomunicazioni e le conoscenze informatiche per sistemi di hedge computing e calcolo computazionale.

In ultima analisi, chi sceglie questo comparto trova lavoro anche nei servizi che sfruttano l’IoT, come mobilità, trasporti e logistica (Gruppo Ferrovie dello Stato, Hitachi, Alstom, Amazon, DHL ecc…) automotive (FCA, Maserati) aerospazio e comunicazioni satellitari (Thales Alenia Space) solo per citare i comparti a caccia di communication engineer.

Inoltre, poiché l’information technology richiede costante preparazione e formazione - soprattutto per adeguarsi ai linguaggi e alle piattaforme di sviluppo - esiste un comparto, quello del Life Learning, che sta crescendo velocemente, forma e assume. Una scaleup come Codemotion, ad esempio, forma programmatori e sviluppatori dentro e fuori le aziende ma fornisce anche consulenza alle imprese, offrendo opportunità sia dal lato formativo sia da quello lavorativo anche per la creazione di software gestionali di trasmissione dati.

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