L’elettronica riparte con il piano Industria 4.0

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L’industria elettronica aggancia la ripresa, trainata dal manifatturiero e dal Piano Industria 4.0, ma sorretta anche dalle aspettative legate alle commesse nel ferroviario e dalle applicazioni legate al mondo delle costruzioni, che confermano i timidi segnali di inversione di tendenza dell’anno precedente. È il quadro presentato dal presidente di Anie, Giuliano Busetto, durante l’assemblea di Anie, l’associazione che raggruppa l’industria tecnologica italiana, con 1.300 aziende associate, 468mila addetti e un fatturato di 74 miliardi.

I dati 2016, indicano un aumento del fatturato del 4,2% per le imprese dell’elettronica, mentre l’elettrotecnica registra un -0,7 per cento. Conferma il trend anche un’indagine interna di Anie: il 65% degli intervistati prevede nei primi sei mesi di quest’anno un incremento dell’ordinato e quasi il 53% indica per il 2017 un aumento del fatturato.

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LE TENDENZE L'andamento del settore nel 2016, var % rispetto al 2015. (Fonte: Anie) Loading...

Indicazioni in larga parte influenzate dal consolidamento del piano Industria 4.0. L’attenzione è ai massimi, come confermano gli oltre 2.200 contatti avuti dagli ingegneri Anie (attraverso il portale dedicato e lo sportello Anie 4.0) con le aziende. «Già oggi - ha confermato il presidente Giuliano Busetto - possiamo parlare di un aumento sensibile del fatturato. Il mercato è in movimento e molte richieste lasciano presagire un’accelerazione negli investimenti nei prossimi mesi».

L’auspicio è che le misure decise dal Governo vengano confermate nei prossimi anni. «I dati positivi confermano che siamo all’inizio di una potenziale uscita dalla crisi - ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia -: dobbiamo ancora fare tanto, e soprattutto stare attenti a non fare errori che ci facciano arretrare. Gli iper e super-ammortamenti - ha aggiunto - non sono incentivi, ma una linea di indirizzo della politica industriale del paese: il Governo commette un errore se decide di non proseguire il piano, non si può fare politica industriale un anno e poi smettere, ci aspettiamo una proroga».

I benefici della rivoluzione digitale per le imprese sono stati confermati anche da Alberto Bombassei, presidente di Brembo: «Non credo alla tesi secondo la quale l’automazione cancellerà posti di lavoro - ha detto -: in Brembo nell’ultimo anno abbiamo assunto 400 nuovi addetti per progetti di innovazione, su un totale di 3mila in organico. Cambiano tecnologie e attitudini, ma non l’apporto delle risorse umane».