Trend del mercato della Comunicazione secondo AssoComunicazione
LA TV decresce del 10% ma aumenta la quota sui mezzi classici: in tempo di crisi la TV generalista infatti svolge il ruolo psicologico rassicurante, una sorta di “investimento obbligazionario” a rendimento certo su cui concentrare le risorse in fase di budget calanti. A questo effetto congiunturale si somma la crescita della TV digitale come penetrazione, ascolti e raccolta pubblicitaria.
La Stampa è il mezzo che più è stato travolto dalla crisi (-21,5%): sarà inevitabile un processo di selezione naturale delle testate e degli operatori.
Anche Esterna e Radio presentano decrementi importanti (Esterna -13,9% e Radio -9,4%). Per il futuro si prevede tuttavia una ripresa di questi due mezzi grazie alla loro insostituibilità nel presidio del tempo speso fuori casa, alla riqualificazione verso la digitalizzazione di device e formati che consentono interattività e personalizzazione e grazie alle possibili sinergie con lo sviluppo della Mobile Advertising.
Gli investimenti nel sistema di Marketing e Comunicazione di Relazione (Direct Marketing, Relazioni Pubbliche, Promozione ed Eventi) invece fronteggiano la crisi stabili all’1,2%, grazie alla loro capacità di alimentare la relazione con il consumatore finale, offrendo benefici in termini di engagement e di influenza sui processi decisionali di acquisto. Storicamente questi comparti hanno sempre avuto un andamento anticiclico rispetto alla Pubblicità, e costituiscono una leva di marketing sempre più di indubbia efficacia, se pensata in modo integrato e strategico.
Il D.M. (0,0%) e le Promozioni (1,1%) sono decisamente stabili. Le Relazioni Pubbliche presentano una crescita del +2,4%. Gli Eventi performano meglio e crescono del +3,8% raggiungendo i 1.350 milioni di euro.
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